Una Rete d’imprese è un contenitore che permette l’aggregazione di aziende e favorisce la condivisione così che queste possano raggiungere obiettivi altrimenti inarrivabili, in modo particolare per le piccole imprese.
Questo strumento è stato introdotto dal legislatore nel 2009 per dare una risposta concreta in una fase di emergenza economica e per rispondere alla frammentarietà del tessuto imprenditoriale italiano, composto per lo più da piccole e medie imprese.
La declinazione della Rete d’impresa per il comparto agricolo è arrivata soltanto nel 2014 con la legge n.91 e ha avuto la finalità di aumentare le potenzialità delle imprese di piccole dimensioni e aumentare anche il loro potere di competitività sul mercato.
L’aspetto innovativo e funzionale della Rete d’impresa, in modo particolare nella sua forma della Rete Contratto (senza personalità giuridica), è che questo strumento permette l’aggregazione e la condivisione in un quadro normativo che ne sancisce la regolarità. Ma lascia ampi margini di flessibilità e autonomia, giuridica e operativa, alle singole realtà che appartengono a una stessa rete.
In parole più semplici, cosa significa?
Che le aziende che appartengono a una stessa Rete d’impresa possono condividere numerose risorse, materiali e non, ma al contempo portare avanti le proprie attività come singole realtà autonome.
L’obiettivo di una rete di imprese è multiplo: raggiungere livelli maggiori di innovazione, commercializzare insieme, ottimizzare e razionalizzare i costi, promuovere le produzioni, condividere mezzi di produzione e trasformazione e manodopera.
Condividendo, attraverso questo strumento, una piccola e media azienda può aumentare la propria sostenibilità economica e, a cascata, accrescere eventuali investimenti e, soprattutto, la sostenibilità sociale e ambientale dell’impresa.